Materie prime

By on Set 5, 2018 in Contemporaneità

La notizia che Antonio Cassano è stato ammesso al corso per direttore sportivo della Figc fa il paio con quella dell’ex-iena Dino Giarrusso, incaricato dal Ministero dell’Istruzione di verificare la correttezza delle procedure di selezione di professori e ricercatori universitari. Due notizie che confermano come ci avesse visto giusto trent’anni fa Arbore con la sua “Indietro tutta” sulla deriva in atto nel nostro paese. Ma mentre la prima riguarda la (remota) possibilità che una quadra di calcio possa scegliere in qualità di dirigente uno scalmanato (eufemismo) come Fantantonio, la seconda riguarda invece la formazione universitaria e la ricerca scientifica, motore di progresso economico oltreché culturale e sociale. Purtroppo, l’Italia può contare solo su 26 laureati ogni cento cittadini tra i 30 e i 34 anni; nei paesi UE peggio di noi fa solo la Romania (25,6%). Ma in fondo che importa, siamo o non siamo un paese ricchissimo di materie prime?

 

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