La manutenzione degli alberi

By on Giu 22, 2024 in Contemporaneità

L’altro giorno a Radio Bergamo, la mia radio preferita, passava “Motocicletta”. In realtà si chiama “Il tempo di morire” ma vabbè. Fate caso al primo verso – “Motocicletta | 10 HP | Tutta cromata | È tua se dici sì”. Siete al cospetto nientemeno che a un marcatore del tempo: la potenza non si misura più in cavalli vapore, e 10 HP sarebbero considerati da ogni motociclista degno di questo nome roba da poracci che è meglio per loro se vanno in auto o col VéloSolex.

Anche questo cartello è un marcatore del tempo. Marca il presente e (temo) il prossimo futuro. La foto l’ho scattata in via Sarpi, la strada della cineseria de noaltri.20240416_121825

È il segno dell’intelligenza commerciale di questa comunità. Nel giro di pochissimi anni la via cinese di Milano ha virato trasformandosi da “hub” degli stracci&bindelli a poco prezzo e ancor minore qualità, a strada del cibo etnico. Successo clamoroso: i giargiana calano a frotte da valli e monti per consumare cibo chinese da strada. Il risultato, condizioni igieniche del selciato a parte, è la sparizione dei marciapiedi. Estinti come la stessa velocità con cui le cronache del tempo narrano la sparizione dei dinosauri. Al loro posto, i dehor di bar, caffè, ristoranti, i delivero elettrificati, le biciclette degli anziani, i monopattini degli adolescenti di ogni età e specie, e le rare (rarissime) carrozzine degli infanti. E così tutta la città. (Mi domando come avrebbe potuto Benjamin scrivere I «passages» di Parigi, e prima di lui Poe “L’uomo della folla”? E infatti – marcatori del tempo! – in quegli anni felici le consegne a domicilio avvenivano semmai a piedi).

Nel frattempo, appena tornato dalla bergamasca felix, ho portato la canetta al consueto giro nel Parco. Più o meno in quest’epoca l’anno scorso fu funestato dalla disastrosa tromba d’aria. Alberi secolari venuti giù peggio dei consensi elettorali di quello che mostrava il torso nudo al Papetee. Verrebbe da dire che ogni epoca ha il torso che si merita, ma (nuovamente) vabbè. E’ passato un anno: fonti bene informate mi dicono che ieri o l’altro ieri un temporale s’è abbattuto a Milano. Io non c’ero, stavo a sentire Radio Bergamo nella bergamasca. Queste sono alcune delle conseguenze.

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Un temporale. Un po’ di vento. Magari pure bello forte. E il lavoro di secoli finisce nel cesso.

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Scrive George Steiner che l’europità si riconosce anche (se non soprattutto) dai caffè e dalla passeggiabilità delle sue strade. Steiner, che era un genio ma di quelli veri, ha avuto pure la genialità di morire nel 2020. Giusto in tempo.