Non toccare la donna bianca

By on Gen 22, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

Com’era inevitabile e largamente auspicato dagli autori, la vignetta di Charlie Hebdo sul destino del piccolo Aylan, il bimbo trovato morto annegato sulla spiaggia di Bodrum in Turchia, ha suscitato sconcerto, disappunto, indignazione. Emozioni del tutto lecite: è compito (meglio: è natura) della satira provocare sino all’urticazione la pelle sensibile dell’opinione pubblica, il pensiero e la coscienza stessa. Altrimenti non sarebbe satira, ma più banalmente comicità che, appunto, è tale se fa ridere oltreché, si pera almeno un poco, pensare. Per chi non l’avesse vista, la vignetta incriminata si interrogava sul futuro del piccino se avesse avuto la ventura di diventare adulto, ipotizzando per lui un allegro avvenire di molestatore di donne germaniche. “Sgradevole” è stato il commento di persone di cui ho stima e, soprattutto, fiducia nelle loro capacità critiche; come da copione molto...

Paura di avere paura

By on Gen 8, 2015 in Contemporaneità

“Non ho paura delle rappresaglie. Non ho figli, non ho una moglie, non ho un’auto, non ho debiti. Forse potrà suonare un po’ pomposo, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio”. Così aveva dichiarato Stéphane Charbonnier, direttore di Charlie Hebdo, nel 2012. Io, che ho una figlia, un’ex-moglie e un’auto gloriosa e anzianotta, di paura ne ho abbastanza: ho paura di avere paura. Degli altri. Degli sconosciuti. Di chi veste, mangia, parla e prega diversamente da me, che pure – grazie a Dio come dico sempre – ho smesso di aver bisogno di pregare da un pezzo. Per questo, per non incorrere nella sindrome della paura da diversità, bisogna fare molta attenzione a chi grida “al lupo, al lupo!”, a chi come la signora Le Pen ripropone la pena di morte, a chi titola sui giornali che Islam equivale a terrorismo. A chi propone...