Non ho visto “La zona di interesse” e non ho intenzione di vederlo. Quel che dovevo sapere l’ho saputo leggendo recensioni d’autore. Magistrale quella di Wlodek Goldkorn (l’ho copia-incollata sulla mia bacheca fb). Non posso vedere “La zona di interesse” per la stessa ragione che mi preclude la vista de “Il pianista” di Polański e mi ha impedito di vedere per intero “La lista di Schindler”. Diciamo che come pare esista la sindrome di Stendhal e pure quella di Stoccolma, io soffro di quella da Shoah. Nel senso che ogni immagine, rievocazione, ricostruzione (proseguite voi) della più grande catastrofe della modernità mi risulta dolorosa al punto di impedirmi di andare oltre. Andare oltre, ecco il punto. E’ per questo che trovo disgustoso quando un adulto senziente – non quindi i piccini, i cui apparati critico-cerebrali sono ancora in via di formazione – definisce “genocidio” la...