La sindrome di Stoccolma

By on Ott 9, 2024 in Letteratura

Giovedì i vecchioni di Stoccolma assegnano il Nobel per la Letteratura. La scadenza la ricorda la rubrica di Emiliano Morreale pubblicata sul “Venerdì” del 4 ottobre. Morreale segnala un nome “poco noto, che da qualche anno circola tra i candidati ideali, che lo meriterebbe”. Trattasi di Gerald Murnane, australiano di anni 85. Di lui apprendo che scrive solo a macchina, non ha la tv e non si è mai mosso dal suo pur immenso paese perché non gli garba l’aereo. Non ho letto neppure una riga di Murnane, signore di cui ignoravo anche l’esistenza. Provo per lui un’istintiva simpatia: la sua faccia pare uscita da un film di Peckinpah. La convinta diffidenza nei confronti del trasporto aereo me lo fanno poi sentire “mio simile, mio fratello”. Ma di cosa stiamo parlando? La candidatura sostenuta da Morreale, buona o cattiva che sia, porta in primo piano una questione largamente irrisolta....

Libro vivente

By on Ott 3, 2024 in Letteratura

  Libro bello = film brutto è una proposizione largamente condivisa dal popolo dei lettori, come pure il suo esatto contrario. Nulla di arcano, per carità. Si tratta della difficoltà di realizzare un salto di specie che il più delle volte si rivela semplicemente impossibile. Neppure il grande (grandissimo) Visconti riuscì a mettere in pellicola “Du côté de chez Swann” mentre il miracolo gli riuscì con “Il Gattopardo”. Se invece il testo è men che mediocre, il conflitto tra specie non solo non esiste, ma addirittura la modestia letteraria semplifica la vita dello sceneggiatore ed esalta il talento del regista. (Certo, è una tesi al pelo dell’aporia: nel caso di “Colazione da Tiffany” è meglio il film o il libro? Prego astenersi fan di Audrey). E veniamo al pretesto di questa madeleine: Fahrenheit 451. “Edito in Italia anche con il titolo “Gli anni della fenice” è un romanzo di...

Abbiamo bisogno di storie.

By on Set 16, 2024 in Letteratura

Andiamo con ordine. Undici settembre, anniversario delle Torri; il giorno dopo, primo dibattito televisivo Harris-Trump. Tragedia e commedia unite da un denominatore comune, la menzogna. Un filo più esile del cavo che sorresse quel matto di Philippe Petit nella traversata da una torre all’altra, ma infinitamente più robusto. Giusto per dirne un paio, i mangiatori di gatti a Springfield a braccetto con le famose “responsabilità ebraiche” nel crollo delle Torri. Scrivo queste note pensando che la falsificazione dei fatti è la più sperimentata tecnica per la conquista del potere. Alcuni procedono scientificamente programmando la menzogna, altri inventano all’impronta. Non è detto che i primi, i pianificatori, abbiano più successo dei secondi: le masse adorano le improvvisazioni, e quanto più le bugie sono sfacciate e inverosimili tanto più riscuotono successo. Gli esempi made in Italy ci...

La vera arte non va mai spiegazzata

By on Lug 7, 2024 in Letteratura

Ero alle prese con la scrittura di una newsletter in cui non c’era niente da dire ma bisognava dirlo lo stesso. Accade spesso ultimamente e, a sentire i colleghi, non solo a me. In questi casi tergiverso. Faccio dei solitari, riguardo gli highlights di Federer, oppure giochicchio con il computer cercando cose a caso. Ieri è stata la volta di Borges, uno dei più grandi produttori di sentenze non verificabili. Sentite questa: “Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto.” Forse perché si è appena concluso lo “Strega” nel senso di premio letterario e non era ancora calata la polvere sulle dichiarazioni di Siti non so se più intelligenti, coraggiose o ovvie (le potete leggere qui) ma è stato inevitabile pensare che di questi tempi un povero cristo di lettore dovrebbe andare orgoglioso anche delle pagine che non ha letto. E che...