Le mani di Primo Levi

By on Gen 17, 2024 in Filosofia, Letteratura

Gli editori sono una razza strana. Dobbiamo loro molto. Forse addirittura tutto quello che siamo. Da quando Gutenberg, un orafo specializzato nel conio delle monete, s’incapricciò dei caratteri mobili e si diede a stampare la Bibbia, non si sono più fermati nonostante il rischio assai concreto di finire in galera o sulla forca. Gli editori sono una razza strana. Potrei nominarne almeno una decina che ci hanno rimesso bei soldi e qualcuno pure la salute pur di seguire la pazza idea di “metter fuori” le idee che qualcun altro ha pensato e scritto. E già quel “metter fuori” suggerito dal dizionario etimologico ha un sapore vagamente ostetrico, con l’editore sorpreso nell’atto di favorire il parto di un fantolino. Cosa che molto spesso effettivamente è: pensiamo al munifico editore di Musil che l’ha (letteralmente) sostenuto per anni in attesa di vedere finalmente concluso “L’uomo senza...

Per amore di Maria

By on Dic 29, 2023 in Letteratura

La proprietà transitiva non esiste in letteratura. Nonostante l’indubbio talento, Leonard Woolf non vale la moglie Virginia, così come Alice Toklas non regge il confronto con Gertrude Stein, compagna di vita; per non parlare di Martha Gellhorn, giornalista tra le più importanti corrispondenti di guerra del ventesimo secolo, che oggi ricordiamo solo per esser stata la terza moglie di Hemingway. Pur avvertito di questa regola aurea sono caduto in trappola. L’amore che nutro per Maria Wislawa Szymborska mi ha indotto ad acquistare un libro di racconti del suo amato (amatissimo) Kornel Filipowicz. Filipowicz, per un quarto di secolo compagno di Wisława Szymborska, è il protagonista nascosto di molte sue poesie a partire dalla celebre Il gatto in un appartamento vuoto. Tracce lievi e discrete della loro relazione si trovano in due biografie che il vero szymborskaiano non può fare a meno di...

Una questione di idee

By on Dic 8, 2023 in Filosofia, Letteratura

Letture consolatorie? Solo i bambini ne hanno diritto. Anche di abusare della pazienza degli adulti soccorrevoli di leggere e rileggere la loro storia preferita. Sempre la stessa, guai a introdurre variazioni. Storie la cui profondità si cela dietro a trame cristallizzate nei secoli e puntualmente risolte nella formula salvifica e rassicurante e vissero felici e contenti. Chi piccino non è più ha imparato a proprie spese che l’arte – e principalmente la letteratura – è l’espressione critica della modernità. Escluso Harry Potter, non c’è salvezza né consolazione in nessuna delle manifestazioni artistiche degne di nota. Niente e nessuno vivrà felice e contento. L’Ottocento è ben rappresentato dalla povera signora Bovary. Bovarista a sua insaputa, sceglie il veleno per uscire di scena; mentre la Karenina – evidentemente già proiettata nell’età della tecnica – si getta sotto...

Il gatto di Schrödinger non sta molto bene. La letteratura anche

By on Ott 18, 2023 in Letteratura

Ho incontrato Benjamin Labatut nel più affettuoso dei modi. Me l’hanno portato in dono amici di lunghissimo corso. “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” aveva entusiasmato il loro nipote, ragazzo di talentuosa intelligenza. Si legge in un paio d’ore e sin dalle prime pagine si comprende come Labatut sia un perfetto “autore Adelphi” di quelli che mandavano in sollucchero Roberto Calasso. In Labatut c’è il gusto di Calasso per l’irrazionalismo anti-modernista, la passione per il misterico, e gli immancabili riferimenti alla filosofia orientale. Un libretto di neppure duecento pagine dove il vero si mischia al verosimile, e il verosimile al completamente inventato. Come lo stesso autore dichiara nella postfazione. Il tema di “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” sono gli sviluppi della scienza novecentesca narrati attraverso le vicende dei suoi massimi interpreti. Ma quale...