La tempesta è perfetta

By on Ott 14, 2024 in Contemporaneità

La vicenda di Simone Lenzi, l’assessore di Livorno dimissionato per eccesso di ironia, mi ha fatto tornare in mente una storia di qualche mese fa. Stavo riunito con i miei clienti preferiti, persone aduse allo star nel mondo, quando a metà d’un discorso il più giovane dei presenti s’è ricordato di una promessa e mi ha mostrato le ultime foto della sua bimba. Immaginatevi una piccina strabella, acconciata in modo graziosissimo e fotografata con una sapienza che al confronto la povera Chiara Ferragni ci spiccia casa, come ormai dicono anche a Brembate di Sopra. Mentre ammiro la creatura, dal sen mi sfugge un commento sulla seconda più grande menzogna dell’umanità: “tutti i bambini sono belli”. Segue garbato imbarazzo dei miei ospiti. I quali, pur tuttavia, non possono esimersi dal sorridere quando rincaro la dote affermando che la ragione della loro oggettiva bruttezza deriva dalle...

Hey Jhon

By on Ott 5, 2024 in Comunicazione, Contemporaneità

La buona notizia della settimana sono due. Maurizio Molinari non è più direttore di Repubblica; contestualmente John Elkann fa un passo di lato e si limiterà a fare l’azionista di riferimento. Molinari, lo ricordo per chi non è come me lettore epifanico dell’amata Rep, assunse la direzione nell’ormai lontanissimo aprile del 2020. Passato per le mani prima di Mariolone Calabresi (immediata conseguenza: perdita di Adriano Sofri) e poi in quelle di Carlo Verdelli, colpevole forse di aver confuso il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari con la Gazzetta dello Sport, il giornale faceva letteralmente schifo. Tra svarioni, refusi, notizie bucate e ondeggiamenti che al confronto il ponte del Titanic era più saldo della coda di una scimmia, la testata che aveva gloriosamente sorpassato il Corrierone perse nell’ordine autorevolezza, lettori, copie e (di conseguenza) quattrini. Questi ultimi in...

Europa, pallida madre

By on Set 2, 2024 in Contemporaneità

Senza scomodare il supremo inquilino di Berggasse 19, parrebbe assodato che in ogni umano civilizzato alberghi un piccolo Sisifo. Il mio si chiama Germania. Ovvero l’impossibilità di spiegare come, la nazione più progredita culturalmente e tecnologicamente, si sia gettata con volenterosa voluttà nell’abisso del nazionalsocialismo. Ogni volta mi pare di essere vicino alla vetta, e ogni volta riprecipito nonostante gli aiuti di amici generosi che mi hanno segnalato questa o quella lettura. Tutte importanti, per carità, eppure la risposta al perché un popolo intero si sia entusiasticamente consegnato al nazionalsocialismo continuo a non trovarla. Nonostante ormai dubiti ci sia (la Storia non fa parte del novero delle scienze dure, per capirci quelle che consentono verifiche sperimentali) Sisifo m’impone di continuare a provare. L’ultimo aiuto me l’ha offerto Heinrich August Winkler con il...

Anche Odisseo

By on Ago 26, 2024 in Contemporaneità

“Estasi e terrore” (sottotitolo: dai Greci a Mad Men) di Daniel Mendelsohn è l’ennesima dimostrazione di quanto sia opportuno per l’uomo moderno non dico studiare filologia ma almeno leggerli questi benedetti classici. Me ne rendo conto (forse è la miliardesima volta, ma di certo non sarà l’ultima) mettendo in fila tre eventi insieme banali e tragici di questo agosto banale e tragico: l’atleta nella Senna, il naufragio del Bayesian e la crema di Sinner. Tre eventi (insisto: banali e tragici) che hanno in comune quello che nella nostra epoca è il massimo comune denominatore per eccellenza: la reputazione. E la reputazione ci riporta immediatamente alla classicità, il mondo dove gli uomini ambiscono alla gloria, coronamento supremo di un’esistenza condotta all’insegna del valore supremo della civiltà omerica: l’aretè, la virtù che distingue il coraggioso dal vile, il forte dall’inetto,...