Yossl Rekover si rivolge a Dio

By on Feb 5, 2016 in Letteratura

La persona che mi ha regalato “Yossl Rekover si rivolge a Dio”, Piccola Biblioteca Adelphi, dice che lo ha scelto perché tratta della Shoah, tema che continuerà tormentarmi sino alla fine dei miei giorni. Non l’aveva letto. Ricordava solo che questo piccolo testo divenne un caso letterario in Francia negli anni Novanta. Non mi è sembrato un testo sulla Shoah, anche se la relazione con essa è indubbia. Diciamo subito che è un testo paradossale: 18 pagine considerate per molti anni un testamento originale, un documento autentico redatto da uno dei rivoltosi del Ghetto. Un testo talmente convincente e credibile (o meglio: talmente grande è la sua capacità di assecondare il bisogno di credere) che pare ci sia ancora qualcuno a New York o in Israele – i più tenaci, i più integralisti, i più fanatici? –convinto che si tratti di una testimonianza autentica e che l’autore, tal Zvi Kolitz, sia...

Ottobre è tempo di premiare

By on Ott 8, 2015 in Contemporaneità, Letteratura

Pur approdato da tempo alla beata età del dubbio critico, me ne sto tuttavia felicemente abbarbicato ad alcune semplici ma rocciose convinzioni. Due delle quali sono: uno – la porchetta va mangiata calda (e giammai riscaldata!) avvolta in un panino, la bocca innaffiata da un bicchiere di rosso (Sagrantino di Montefalco, piuttosto che Montecucco Sangiovese). due – l’attribuzione del Nobel per la Letteratura è (di norma) fatta a membro di segugio. Sulla porchetta non credo sia necessario dilungarsi: la regola l’ho imparata dal mio amico Sandro, quello che sta in Toscana. Per quanto riguarda il Nobel, il motivo che porta a scelte scriteriate sono i criteri (spesso se non sempre) politici più che estetici adottati da vecchioni del Nord provinciali e assai rancorosi. (Chi è l’Uomo Nero dell’anno? L’invasore della Crimea, il sobillatore dell’enclave stalinista ucraina, il...