Non credo esista per i giornali una locuzione efficace quanto “saltare lo squalo” lo è per le serie tv. Ai più pigri che neanche la fatica di pigiare il lik, ricordo che indica “il momento in cui qualcosa che una volta era grande e popolare raggiunge un punto di decadimento dopo il quale perde improvvisamente di qualità”. Detto fuor di garbo wikipediano, si salta lo squalo quando gli autori di una serie di successo planetario come “Happy days” terminata la benzina creativa (succede anche i migliori dopo millantamila puntate) non sanno più a che santo votarsi. La locuzione nasce giustappunto da una puntata della fortunata serie e indica “il punto di svolta verso il declino nonostante tutti i tentativi di mantenere alto e/o recuperare l’interesse degli spettatori”. Mi è tornato in mente il salto dello squalo leggendo un articolo di Adriano Sofri sul “Foglio”, ripreso il giorno dopo da...