Per amare Ofelia

By on Lug 10, 2024 in Comunicazione

E diciamolo una volta per tutte. Siamo grati a facebook per quello che è e per quello che serve. A me che quattro persone sono una folla e – santo cazzo, ma non sono ancora andati in vacanza!? – funge da protesi sociale. Poiché frequento solo canari al parco e un numero selezionato di vecchissimi sui sentieri di montagna, è la protesi perfetta per leggere quelle parti del mondo – diverse come specularmente simili – che altrimenti non incontrerei mai. Avendone il meglio, oltretutto; e risparmiando loro pure i miei innegabili difetti. Così leggo cose sapientissime e sbircio immagini bellissime di luoghi che per mia fortuna non visiterò mai. Certo, qualche difettuccio ce l’ha anche facebook. Se sbagli una metafora, se usi un’espressione un po’ forte, se parli esplicitamente di una certa politica, ecco che lui ti mette al bando. Del resto, che prendere da un’intelligenza artificiale...

Nato a Venezia

By on Giu 9, 2024 in Comunicazione, Contemporaneità

Immaginate di essere nati a Venezia da genitori e nonni veneziani. E di sentivi chiedere ogni qualvolta pronunciate il vostro nome se siete italiani. È quello che è successo nell’infanzia e nell’adolescenza a Gadi Luzzatto Voghera, ebreo veneziano di Venezia. Allenato sin da piccolo a dare risposta a domande imbecilli, da grande Gadi Luzzatto Voghera ha continuato ad occuparsi di quesiti. Senza dubbio molto più complessi, anche se spesso altrettanto imbecilli. Stufo di dover, immagino quotidianamente, rispondere a domande tipo “Gli ebrei si considerano il popolo eletto, quindi sarebbero una razza superiore?” e “qual è la differenza tra un’affermazione antisemita e un’affermazione critica?” ha scritto una piccola guida intitolata “Sugli Ebrei. Domande su antisemitismo, sionismo, Israele e democrazia”. Si tratta di 129 pagine (Bollati Boringhieri) messe in vendita al modico prezzo 13...

La maranza di Rovazzi Fabio

By on Mag 20, 2024 in Comunicazione, Contemporaneità

Forse ve la siete già scordata, ammesso che l’abbiate mai saputa. Dunque, c’è un nuovo furbetto del quartierino, tal Rovazzi Fabio, che ha l’astuta idea di pomparsi la diretta Instagram (se non sapete cos’è ve lo spiega Salvatore Anzarulla qui). L’ideona è fingere di subire il furto del cellulare che stava usando (per la diretta Instagram). A me quello che fa o non fa Rovazzi Fabio interessa una cippa. Quello che mi riguarda (e quindi mi interessa) succede dopo: il video del (finto) furto viene immediatamente rimbalzato dai siti di news (Tg24, Repubblica, Stampa, Ansa, Fanpage, Corriere della Sera…). Partono i soliti pipponi sulla criminalità (sapesse signora mia quant’è criminale Milano) eccetera eccetera. E cinque minuti dopo (sempre su Instagram) il Rovazzi dichiara che era una finta. Un magheggio per pubblicizzare la sua nuova canzone. Insomma, una “supercazzola prematurata con...

Hanno la faccia come il chiurlo

By on Mag 18, 2024 in Comunicazione, Contemporaneità

Secondo Wittgenstein il significato di una parola è il suo uso in un particolare contesto; di conseguenza, il linguaggio altro non sarebbe che un insieme di “giochi linguistici”, attività costruita in base a delle regole, in assenza delle quali (aggiungo io) la comunicazione sarebbe impossibile. Che “gioco linguistico” sta dietro a parole come islamofobo e – lanciata nel mercato della comunicazione giusto in questi giorni – russofobo? Se trovo raccapricciante il governo (e i metodi di governo) della teocrazia iraniana sono islamofobo? Se provo orrore e disgusto per la pratica della sharia? E se ritengo che chiunque voglia vivere nell’Europa laica e democratica deve in primo luogo impegnarsi a rispettare le sue leggi a prescindere dal proprio credo religioso? Analogamente, se trovo raccapricciante il governo (e i metodi di governo) della Russia putiniana sono russofono? E se...