Affinità elettive

By on Giu 22, 2016 in Comunicazione

Il guaio con Michele Serra è che scrive sei giorni a settimana sul quotidiano più diffuso e letto d’Italia; sicché le cose che hai pensato tu la sera prima te le trovi scritte il giorno dopo, e oltretutto pure molto meglio di quanto avresti saputo fare. Questo non solo “è giornalismo” (titolo del più prestigioso premio di categoria) ma è anche, se non soprattutto, la manifestazione tangibile delle così dette “affinità elettive”. Serra è in perfetta corrispondenza di amorosi sensi con una larga, larghissima fetta di persone che hanno compiuto il lungo e faticoso percorso che dalla protesta giovanile li ha condotti al riformismo laico della maturità, la speciale condizione di consapevolezza e disincanto che nonostante tutto non nega il sogno e la speranza. Perché senza sogni e senza speranza non si va da nessuna parte, neppure a lavarsi i denti. (Un esempio magistrale di assonanza è il...

Sottomissione familiare

By on Gen 25, 2015 in Comunicazione, Contemporaneità

Con la precisione da entomologo che lo contraddistingue, anche oggi Michele Serra infilza un nuovo esemplare nella sua – e putroppo nostra – collezione di bestialità. Questa volta è il turno di Mario Adinolfi che con vivo sprezzo del ridicolo nei giorni scorsi aveva pubblicamente affermato: “La moglie sottomessa cristiana è la pietra fondante su cui si edifica la famiglia”. Purtroppo ciò che Serra ha omesso di raccontarci è il percorso di Adinolfi*. Questo signore, definito il “nuovo guru degli arci-cattolici”, non proviene da una congrega di ultra-lefebvriani, ma assai più banalmente dal PD, il partito che come la RAI contiene di tutto e di più (Da questa vicenda se ne deduce che la rottamazione, intesa come metodologia e prassi di liberazione della sinistra italiana dalle incrostazioni castali, dalle lobby piccole e grandi e dalle persone che con...

Sondaggi d’opinione

By on Mag 16, 2014 in Comunicazione, Contemporaneità

Anche oggi ho letto con la consueta attenzione l’amaca di Michele Serra. Però stavolta qualcosa non torna. Cita i dati di una ricerca americana sul razzismo, consapevole che si tratta di un sondaggio schematico, di quelli che si limitano a chiedere se si è “pro” o contro” e il quesito riguarda ebrei, mussulmani e rom. Invece di evitare come la peste il trappolone di un sondaggio palesemente insensato, il solitamente lucido Serra ci casca in pieno e interpreta. E poichè ovviamente (ovviamente!) tra gli europei i peggiori saremmo noi insieme ai greci e ai polacchi, l’interpretazione è tra le più stucchevoli: più si è poveri e più si è razzisti, più si è malmessi e più si ringhia contro lo straniero eccetera eccetera. Probabilmente Serra ha ragione sul legame esistente tra miseria materiale e miseria morale. Ma quando le domande di un sondaggio sono imbecilli...