Minimarket Italia: e-commerce questo sconosciuto

By on Nov 10, 2020 in Comunicazione

Il vecchio motto della Purina, multinazionale del cibo per animali – “trasforma lo stress del vitello in profitto” – calza a pennello nella stagione del Covid. Lo so, sembra facile ma sappiamo che facile non è Come per il vitello non è una passeggiata rinunciare al latte della mamma, così per noi adattarci al lockdown totale o parziale. Siamo i vitelli stressati a cui gli interpreti della distribuzione grande, media e minuta non hanno saputo dare soluzioni di profitto. Con buona pace dello stress destinato a restare disagio (per noi) e perdita di profitto per loro. Un vero disastro. Anche perché la perdita non riguarda sole le vendite (Seconda legge della mercatistica: “Una vendita persa non si recupera più”) quanto di quella cosa che si chiama reputazione.

Facciamo parlare i fatti? L’on-line di Esselunga, saga, mito e leggenda dei milanesi imbruttiti, non funziona. Bollino rosso anche alle 4 del mattino. Esselunga è stata (il passato prossimo è d’obbligo) la punta di diamante della GDO italiana per innovazione, qualità del servizio, retention, profittabilità per metro quadro. Un capolavoro di efficacia/efficienza studiato nelle università di oltreoceano dove il “marketing” con la emme maiuscola l’hanno inventato e abilmente propagandato. Se Esselunga, la Juventus della distribuzione, fa cilecca figurarsi gli altri: nel migliore (peggiore) dei casi il risultato è “non pervenuto” perché la scelta è quella di non presentarsi in campo.

“Entrando nella Fase 2 post-Covid –dichiara Stefano Cini, Marketing Analytics Director di Nielsen Connect Italia, abbiamo varcato la soglia di un Nuovo Rinascimento, che mette al centro non l’uomo tout court, ma l’individuo che colloca il Digital alla base della piramide di Maslow. Durante Covid-19, il tempo – prosegue Cini – è come se avesse ricevuto un’accelerazione, facendoci atterrare in un’era futura dove ogni esigenza, dagli acquisti alimentari alla fruizione dei media, viene declinata secondo la tecnologia digitale, struttura portante e punto di non ritorno del nuovo umanesimo. Siamo in un’epoca in cui tutto viene rigenerato e nulla rimane cristallizzato in compartimenti stagni. L’uomo, per esempio, “shifta” da un canale di vendita all’altro, cosicché, se il digitale è tutto, non tutto è esclusivamente digitale. Due fenomeni opposti, come quello dell’eCommerce e del ritorno al negozio fisico di prossimità, si trovano a convivere lanciando sfide inedite a manufacturer e retailer. L’omnicanalità diventa così la chiave interpretativa adeguata dello scenario di mercato post-Covid”. (Fonte: GDO news)

Eccone un altro che, bontà sua, parla di “Nuovo Rinascimento”. Uso discutibile delle metafore a parte, la domanda che credo interessi milioni di italiani è perché mai la stragrande maggioranza dei punti vendita italiani sia privo di un qualsiasi supporto di e-commerce. Qualcuno, come la nobile signora E. che mai finirò di ringraziare, titolare di un punto vendita affiliato ad un’insegna della GDO internazionale, sopperisce con spirito imprenditoriale usando WhatsApp e la mail per acquisire gli ordini dei clienti che poi provvede a consegnare a domicilio. Ma purtroppo la signora è un’eccezione.

Con buona pace delle visioni del signor Cini, il cantore del Nuovo Rinascimento, ciò che succederà tra minuti 5 (il tempo necessario per blindarci nuovamente in casa) sarà il disagio dei cittadini-consumatori (più consumatori che cittadini) e la perdita di fatturato per un’enorme quantità di punti vendita. Fatturato che avrebbero potuto recuperare se non del tutto almeno parzialmente come insegna la Terza legge della mercatistica (“Qualcosa è sempre meglio di niente”).

Insomma, qui lo stress del vitello genera altro stress, altro che profitto. Eppure “montare” un e-commerce dignitoso come un’auto Skoda (bruttina, ma cugina prima di VW e Audi) è semplice: richiede qualche settimana di lavoro e qualche altra di lancio per far sapere che il sito esiste. Un investimento ridicolo rispetto ai risultati che è possibile realizzare. Lo so perché, by the way, oltre a scrivere opinioni non richieste su arte, letteratura e varia umanità, è il mestiere che faccio. O meglio che farei più spesso se gli imprenditori italiani fossero più bravi nel curare i loro interessi.

Quante settimane, giorni, ore, minuti mancano a Natale? Che accadrà, nell’ordine: al PIL nazionale, regionale, provinciale e cittadino quando saremo nuovamente blindati nelle nostre case (tranquilli: è solo questione di giorni)? Per non parlare del nostro umore, costretti come siamo a fare la spesa on-line alle 4 del mattino. La cosa più divertente saranno i commenti dei commercianti quando, con buona pace di Stefano Cini l’aedo del Nuovo Rinascimento, a loro volta saranno costretti a fare acquisti su Amazon (“Ma cos’è questa crisi / Mangi un sacco di patate / Non mi sprechi le nottate e vedrà / Che la curva tornerà!”).

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