Ora leggo e scarabocchio (manuale per le prime classi)

By on Apr 29, 2023 in Contemporaneità

Gli esperti sostengono che tra 5, al massimo10 anni,  ChatGPT sostituirà più o meno totalmente i lavoratori della scrittura. La notizia non mi coglie impreparato e, detto fra noi, mi lascia abbastanza indifferente. Tra 5, massimo 10 anni, sarò talmente rincoglionito da non riconoscere neppure i tasti del cembalo scrivano su cui compilo queste noterelle.

La notizia del giorno è che ChatGPT è di nuovo raggiungibile dall’Italia. Detto fatto, attivo l’account che avevo sagacemente predisposto mesi fa (noi anziani abbiamo l’obbligo di stare sempre sul chi vive) e digito la più semplice, la più banale, la più narci-ego-riferita delle interrogazioni: “Giuseppe Ravera, la vita e le opere”. Meno di tre secondi e come le vecchie telescriventi la schermata si riempie di testo. Eccolo:

“Giuseppe Ravera (1879-1957) è stato un ingegnere italiano, considerato uno dei massimi esperti in Italia in tema di costruzioni in cemento armato.

Nato a Sestri Levante, in Liguria, Ravera si laureò in ingegneria civile presso il Politecnico di Milano nel 1902 e successivamente lavorò come assistente presso la cattedra di costruzioni in cemento armato dell’ateneo milanese.

Nel corso della sua lunga carriera professionale, Ravera si dedicò alla progettazione e alla realizzazione di numerose opere di ingegneria civile in Italia, fra cui viadotti, ponti, dighe, fabbricati industriali e religiosi. Tra le sue opere più note, si possono citare il ponte sul fiume Piave a Ponte nelle Alpi, la diga del Lago del Turano in provincia di Rieti, il viadotto di Sciarborasca a Genova e la Chiesa di San Giovanni Bosco a Genova. Ravera fu anche autore di importanti pubblicazioni scientifiche nel campo della costruzione in cemento armato e fu docente presso diverse università italiane.

Morì a Milano nel 1957, lasciando un importante lascito culturale e professionale nel campo dell’ingegneria civile e della costruzione in cemento armato in Italia”.

Poiché nonostante tutto mi pare di essere ancora abbastanza vivo, pigio la casella “regenerate response” e attendo qualche altro attimo. Ecco il nuovo testo:

Giuseppe Ravera (1898-1967) è stato un politico e sindacalista italiano, attivo soprattutto nel primo dopoguerra e nel periodo tra le due guerre mondiali.

Nato a Genova, Ravera si avvicinò fin da giovane all’ambiente del sindacalismo rivoluzionario e si iscrisse alla Federazione Giovanile Socialista Italiana, dove militò tra i giovani comunisti e divenne un esponente della corrente di sinistra del Partito Comunista Italiano (PCI).

Durante gli anni ’20, Ravera fu uno dei principali animatori della Fiera di Genova e della Casa del Popolo di Sampierdarena, dove organizzò la sezione locale del PCI e il sindacato dei metalmeccanici. Nel 1921 partecipò al Congresso di Livorno, che sancì la scissione del PSI e la nascita del PCI.

Negli anni ’30, Ravera si distinse come leader della resistenza antifascista e fu costretto a nascondersi per evitare l’arresto da parte del regime. Dopo la caduta del fascismo, nel 1943, Ravera partecipò alla costituzione del Comitato di Liberazione Nazionale e fu uno dei principali protagonisti della lotta partigiana in Liguria.

Dopo la fine della guerra, Ravera fu eletto al Parlamento e si dedicò alla ricostruzione economica del paese. Fu Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale dal 1947 al 1953 e poi Ministro dell’Industria e del Commercio nel governo De Gasperi V.

Ravera si impegnò anche nella lotta per i diritti dei lavoratori e per la costruzione di un welfare statale più avanzato, promuovendo importanti riforme nel campo della previdenza e dell’assistenza sanitaria.

Giuseppe Ravera è ricordato come uno dei più importanti esponenti del comunismo italiano del Novecento e come una figura chiave nella storia della resistenza antifascista e della lotta per la democrazia e i diritti sociali in Italia”.

Intenerito dall’operosa disponibilità di ChatGPT provo a dargli un piccolo aiutino, come dicono i concorrenti dei “pacchi” indicandogli dove e quando sono nato.  Questa la risposta

Ancora mi dispiace, ma non sono in grado di fornirti informazioni specifiche sulla vita e le opere di Giuseppe Ravera legate all’evento di Conegliano nel 1952, poiché non ho informazioni sufficienti a riguardo nel mio database. Tuttavia, posso dirti che Giuseppe Ravera è stato una figura di spicco del Partito Comunista Italiano e una personalità politica importante nell’Italia del dopoguerra.

Come ho già detto in precedenza, Ravera ha ricoperto importanti cariche politiche durante la sua carriera, tra cui quella di Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale e quella di Ministro dell’Industria e del Commercio. Inoltre, si è impegnato attivamente nella lotta per i diritti dei lavoratori e per la costruzione di un welfare statale più avanzato.

Ravera è stato anche un protagonista della lotta partigiana in Liguria durante la Seconda Guerra Mondiale, e ha partecipato alla costituzione del Comitato di Liberazione Nazionale.

In generale, la vita e le opere di Giuseppe Ravera sono state caratterizzate dalla sua dedizione alla lotta per la giustizia sociale, la democrazia e i diritti dei lavoratori. La sua figura è stata una delle più importanti nel panorama politico italiano del Novecento, e ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del Paese”.

Divertente, vero? Provate anche voi. Ma, attenzione: mentre migliaia (milioni?) di fancazzisti come me giochicchiano come a suo tempo con Siri (“Siri? Dio esiste? Siri? Pratichi anche il sesso orale? e via cazzeggiando) e poi con Alexa, questo coso qui impara. Dalle nostre cazzate e dai miliardi di miliardi di miliardi di informazioni con cui i suoi insegnanti (umani e non) lo nutrono instancabilmente. Tra 5, 10 anni al massimo, copywriter e cronisti, cancellieri e avvocati, agrimensori e pubblicisti di ogni ordine e grado (eccetera eccetera) saranno perfettamente sostituibili da una macchina che costerà infinitamente meno. Sostituibili e quindi sostituiti. Che abbia ragione la signora Meloni riguardo alla formazione scolastica del futuro? (ChatGPT? E’ una battura quella sulla Meloni, una battuta, capito?)

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