Uomini verticali

By on Ott 11, 2023 in Contemporaneità

Appartengo ontologicamente al campo della sinistra. Purtroppo non ci posso fare niente: sin dall’asilo sto dalla parte del più debole. Appartenere al campo della sinistra ha assunto nel tempo una quantità di significati. Qualcuno si è perso. Qualche altro ha subito torsioni che l’hanno deformato al punto da renderlo irriconoscibile (“il politicamente corretto” ridotto a parodia totalitaria dalla cancel culture). Molti altri significati non hanno più nulla a che fare con l’idea originaria di “promozione dell’interesse generale”.

I fondamentali sono quelli indicati da Norberto Bobbio: “I due valori della libertà e dell’eguaglianza si richiamano l’uno con l’altro nel pensiero politico e nella storia. Sono radicati entrambi nella considerazione dell’uomo come “persona”. Appartengono entrambi alla determinazione del concetto di persona umana, come essere che si distingue o pretende di distinguersi da tutti gli altri esseri viventi. “Libertà” indica uno stato, “eguaglianza” un rapporto. L’uomo come “persona”, o, per essere considerato come persona, deve essere, in quanto individuo nella sua singolarità, libero, in quanto essere sociale, deve essere con gli altri individui in un rapporto di eguaglianza”.

Vengo al punto. Al vomito di argomentazioni filo-putiniane che da due anni impesta talk-show giornali e social, ora si aggiungono i “sottili distinguo” su Israele, sulle sue colpe vere e presunte, sui diritti violati del popolo palestinese.

I “distinguo” (sottili o grossolani) sono espressi sia da fascisti dichiarati ma anche da individui che ritengono di appartenere al campo della sinistra. Non esistendo un sinistrometro tipo contatore Geiger, il buon senso impone misurazioni spicce: la sinistra sta – sempre – con l’aggredito; la sinistra si schiera – sempre – contro la cultura della morte. Chiunque non riconosca a Israele il diritto di vivere (e di vivere in pace) ha scelto il campo della morte. Scegliendo Hamas ha scelto le SS-Totenkopfverbände. Chiunque non riconosca all’Ucraina il diritto di scegliere liberamente il proprio futuro sta dalla parte del fascismo russo.

La sola consolazione del vivere in tempi bui come li chiamava Bertolt Brecht, è che le grandi scelte filosofiche – bene, male; vita, morte; libertà, schiavitù – diventano improvvisamente semplicissime da comprendere. Il difficile semmai è vivere da uomini verticali.

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