Dicono che l’inferno sia lastricato da buone intenzioni. Dante, l’unico che sostiene di averlo visitato in modo approfondito, è renitente in proposito; e dunque se non quelle dell’inferno, indubbiamente lo sono le strade che conducono a serie tv molto elogiate da critica e media. L’ultima in ordine cronologico è Bridgerton, presentata come “la serie che ci farà sognare il periodo della Reggenza”. Ho guardato la prima puntata con la fiducia generata dalla geneologia: la serie è firmata Shonda Rhimes, la sperimentata autrice di Grey’s Anatomy. Dunque una garanzia indiscutibile. E qui calca l’asino (e chi va dal mugnaio s’infarina, chi con lo zoppo impara a zoppicare eccetera eccetera). Ammesso e non concesso che l’ontogenesi ricapitoli la filogenesi, la legge della biologia purtroppo non s’attaglia all’umana creatività. Presentato come un gossip sull’età di Re Giorgio tutto intrighi...