La minuscola parte

By on Nov 2, 2024 in Contemporaneità

“Noi crediamo di rappresentare i migliori valori al mondo, ma siamo pazzi a pensarlo. Solo una minuscola parte del mondo è interessata a questioni come il femminismo o i diritti gay”. Ho letto più volte questa frase con il dubbio di non aver compreso come si fa con le istruzioni dell’Ikea. Ma il risultato, proprio come le istruzioni dell’Ikea, non è cambiato. È quel che Hanif Kuresishi ha dichiarato nel corso dell’intervista rilasciata a Federica Manzon (“laLettura”, 27 ottobre 2024). La prima persona plurale a cui fa riferimento lo scrittore britannico nato da padre pakistano e madre inglese siamo noi, i fortunati abitanti del mondo occidentale. “Noi crediamo di rappresentare i migliori valori al mondo, ma siamo pazzi a pensarlo. Solo una minuscola parte del mondo è interessata a questioni come il femminismo o i diritti gay” sono due proposizioni. Una è legata indissolubilmente...

La tempesta è perfetta

By on Ott 14, 2024 in Contemporaneità

La vicenda di Simone Lenzi, l’assessore di Livorno dimissionato per eccesso di ironia, mi ha fatto tornare in mente una storia di qualche mese fa. Stavo riunito con i miei clienti preferiti, persone aduse allo star nel mondo, quando a metà d’un discorso il più giovane dei presenti s’è ricordato di una promessa e mi ha mostrato le ultime foto della sua bimba. Immaginatevi una piccina strabella, acconciata in modo graziosissimo e fotografata con una sapienza che al confronto la povera Chiara Ferragni ci spiccia casa, come ormai dicono anche a Brembate di Sopra. Mentre ammiro la creatura, dal sen mi sfugge un commento sulla seconda più grande menzogna dell’umanità: “tutti i bambini sono belli”. Segue garbato imbarazzo dei miei ospiti. I quali, pur tuttavia, non possono esimersi dal sorridere quando rincaro la dote affermando che la ragione della loro oggettiva bruttezza deriva dalle...

Hey Jhon

By on Ott 5, 2024 in Comunicazione, Contemporaneità

La buona notizia della settimana sono due. Maurizio Molinari non è più direttore di Repubblica; contestualmente John Elkann fa un passo di lato e si limiterà a fare l’azionista di riferimento. Molinari, lo ricordo per chi non è come me lettore epifanico dell’amata Rep, assunse la direzione nell’ormai lontanissimo aprile del 2020. Passato per le mani prima di Mariolone Calabresi (immediata conseguenza: perdita di Adriano Sofri) e poi in quelle di Carlo Verdelli, colpevole forse di aver confuso il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari con la Gazzetta dello Sport, il giornale faceva letteralmente schifo. Tra svarioni, refusi, notizie bucate e ondeggiamenti che al confronto il ponte del Titanic era più saldo della coda di una scimmia, la testata che aveva gloriosamente sorpassato il Corrierone perse nell’ordine autorevolezza, lettori, copie e (di conseguenza) quattrini. Questi ultimi in...

Europa, pallida madre

By on Set 2, 2024 in Contemporaneità

Senza scomodare il supremo inquilino di Berggasse 19, parrebbe assodato che in ogni umano civilizzato alberghi un piccolo Sisifo. Il mio si chiama Germania. Ovvero l’impossibilità di spiegare come, la nazione più progredita culturalmente e tecnologicamente, si sia gettata con volenterosa voluttà nell’abisso del nazionalsocialismo. Ogni volta mi pare di essere vicino alla vetta, e ogni volta riprecipito nonostante gli aiuti di amici generosi che mi hanno segnalato questa o quella lettura. Tutte importanti, per carità, eppure la risposta al perché un popolo intero si sia entusiasticamente consegnato al nazionalsocialismo continuo a non trovarla. Nonostante ormai dubiti ci sia (la Storia non fa parte del novero delle scienze dure, per capirci quelle che consentono verifiche sperimentali) Sisifo m’impone di continuare a provare. L’ultimo aiuto me l’ha offerto Heinrich August Winkler con il...