La sola cosa spiritosa è il titolo: “Senza Adamo. Breve storia dell’evoluzione umana” (G. Biondi, O. Rickards, Carocci editore). Il resto del volumetto è un’elencazione inevitabilmente abbastanza opaca e burocratica di linee evolutive, specie speciazioni degli ultimi sei milioni di anni. Leggerlo è tuttavia un utile esercizio di umiltà e di “buone pratiche” d’indagine mentale. In primo luogo perché la paleoantropologia è tra le più fiere nemiche della metafisica e delle pippomanie ideologiche in genere: se i ritrovamenti mettono in discussione la dottrina, è quest’ultima che cambia e non viceversa, come troppo spesso è avvenuto nel corso della storia. Pragmatismo che, unito a un altrettanto grande livello di libertà intellettuale, ha consentito di comprendere la realtà per quella che è, e non per come qualcuno – in verità più d’uno...