17 febbraio: anniversario della morte di Filippo Bruno, in arte Giordano. Sulla vita e il pensiero del monaco arso vivo in Campo dei Fiori, sono stati versati i così detti fiumi d’inchiostro. Persino la voce a lui dedicata su Wikipedia, enciclopedia di norma morigerata, è ipertrofica. Anche una scorsa superficiale alla sua biografia restituisce l’immagine di un’anima inquieta: un viaggiatore-pensatore che ha (letteralmente) attraversato tutti i principali centri culturale dell’Europa della fine del Cinquecento. Instancabile. Perennemente insoddisfatto, presumibilmente di sé oltrechè degli altri. Polemico. Bulimico di parole e di opere. Avventuroso e avventuriero. Avventato e sprezzante al punto di far ritorno in Italia pur conoscendo la sorte che l’avrebbe atteso: il carcere, la tortura, il processo, la condanna, nuovamente la tortura, il dileggio, il rogo. Cose note. Come altrettanto...