Europa

By on Ott 21, 2018 in Scienze

All’inizio degli anni ‘90 gli americani annullano per via dei costi ritenuti eccessivi un primo e poi un secondo progetto di acceleratori di particelle. Nello stesso periodo il consorzio formato da 22 paesi europei porta invece a compimento un’impresa titanica, la costruzione del più grande acceleratore di particelle, la macchina più costosa e più complessa mai costruita. L’energia disponibile consente di arrivare a risultati insperati come la scoperta del bosone scalare.

Il CERN è oggi il più importante laboratorio di ricerca del mondo. La dimostrazione di cosa sia capace l’Europa quando è un po’ meno disunita, quando gli egoismi e le meschinità vengono messi a tacere. Fare ricerca a questi livelli significa conseguire risultati straordinari sia in termini di conoscenza pura (come è fatta la materia, qual è l’origine dell’Universo, quale sarà la sua fine) sia dal punto di vista dello sviluppo tecnologico. Alla faccia dei decrescionisti felici e delle loro sciocchezze, la conoscenza scientifica è il miglior concime dell’economia. (A coloro che non fossero interessati alla risoluzione dei misteri dell’Universo andrebbe ricordato che la quota miserrima di tasse che va alla ricerca produce effetti che hanno dell’incredibile: il sistema GPS che usiamo negli smartphone è diretta conseguenza della teoria della relatività).

Negli anni Trenta, prima della diaspora dei cervelli in fuga dal nazi-fascismo, Parigi era la capitale mondiale dell’arte e dello chic; Berlino e Londra le città dei saperi e delle scienze e a Roma, nonostante il nonno della signora Mussolini, la fisica nucleare andava alla grande. Ancora oggi, nonostante tutte le schifezze che ci impegniamo a mettere in circolo, la buona vecchia Europa continua ad essere il miglior posto dove nascere e morire.

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