L’ascia per il mare ghiacciato dentro di noi

By on Nov 4, 2025 in Contemporaneità, Filosofia

Quando, da qualche parte non ricordo dove, ho visto “La scelta di Abramo” non ho esitato. Neppure il tempo di controllare l’avessi già quel libro, l’avevo ordinato agli amici di via Pasubio. Pensavo si trattasse della lettura laica dell’evento più straordinario dell’Antico Testamento, un padre che si accinge a sacrificare il figlio per obbedire all’ordine di Dio. Pur essendo indifferente alla religione, branca della letteratura fantastica secondo la saggia definizione di Borges, mi interessava il commento di Wlodek Goldkorn; lo immaginavo succoso come una melagrana matura, giusto per restare in tema di metafore mediorientali. Mi sbagliavo. Se avessi letto il sottotitolo o più banalmente la sinossi del libro, avrei compreso che Goldkorn in quel libro (la cui prima edizione è del 2006) affronta una questione assai più intricata e spinosa delle pur intricate vicende del fondatore delle...

Il libro che non c’è (3)

By on Ott 22, 2025 in Filosofia, Letteratura

Giuseppe Antonio Borgese? Se escludiamo gli studiosi di italianistica e qualche sperduto lettore di “Rubè”, il suo più importante romanzo, nessuno ricorda la vita e le gesta di un intellettuale che ha contato parecchio nelle prime decadi del secolo scorso. Germanista, giornalista, critico letterario, poeta e drammaturgo, docente universitario, la sua parabola nazionale si concluse nel 1931 quando rifiutò di giurare fedeltà al regime e si rifugiò negli Stati Uniti, paese di cui prese la cittadinanza. Devo al lavoro di Berardinelli e Marchesini* la possibilità di leggere un articolo pubblicato nel 1946. Si intitola “Gli intellettuali alla prova”. E’ scritto in un italiano secco e crocchiante: nonostante siano trascorsi settantanove anni pare prosa contemporanea (Borgese deve essersi assai giovato del soggiorno statunitense). Al di là della qualità di scrittura, è la lezione morale di...

La trama del nostro modo di stare al mondo

By on Feb 28, 2025 in Filosofia

“L’errore non si propaga, non si amplia, non vive che a una condizione: trovare nella società in cui si diffonde un terreno di cultura favorevole… una falsa notizia nasce sempre da rappresentazioni collettive che preesistono alla sua nascita” (Marc Bloch). Questa citazione conclude il breve capitolo introduttivo di “Cambiare la storia. Falsi, apocrifi, complotti” (Adriano Prosperi, Einaudi). È forse l’affermazione più importante contenuta in questo lavoro; senza dubbio riguarda noi tutti. Il lavoro di Prosperi prende avvio da una domanda retorica: la storia è modificabile? Nonostante si sappia sin dai tempi di Aristotele che è un non senso (“nessuno può scegliere di aver saccheggiato Troia”) così come non è il caso di perdere tempo sull’eterno ritorno dell’eguale di nietzschiana memoria, stando alla Cancel culture parrebbe che sì: eliminare ciò che non ci garba, ripulire la storia...

Pensare stanca

By on Feb 2, 2025 in Filosofia, Letteratura

A che ora è la fine del mondo? La fine di quel Novecento che Hobsbawm definì “secolo breve” e a quanto pare così breve non fu (meglio diffidare degli storici quando usano la penna del pubblicitario). Secondo Michele Serra la fine del mondo è il momento in cui si è insediato il Trump 2. Se mi è concesso di partecipare a questo gioco innocuo quanto insignificante come quasi tutte le cose innocue, a mio avviso la fine del mondo corrisponde a un’indagine demoscopica pubblicata nei giorni scorsi dal Times. Secondo la ricerca il 52% degli intervistati tra i 13 e i 27 anni, ovvero la famosa Generazione Z, ritiene che il Regno Unito sarebbe un posto migliore “se ci fosse un leader forte al potere che non debba preoccuparsi di elezioni e Parlamento”. Un terzo degli intervistati sostiene inoltre che “sarebbe meglio che ci fosse l’esercito a guidare il Paese”. Non male. Ma poiché al peggio non...