Sospensione

By on Mag 25, 2015 in Arte, Comunicazione

Non è un caso che “Mia madre” di Nanni Moretti e “Youth” di Palo Sorrentino, due film che più diversi non si può, chiudano nello stesso modo. Nel lavoro di Moretti, un film onesto ma non memorabile, l’ultima inquadratura è di Margherita, gli occhi negli occhi dello spettatore. In quello di Sorrentino – un’opera straordinaria – la conclusione è affidata al volto sereno e severo di Michael Caine. Lo sguardo del personaggio principale, in silenzio, senza più parole. Un discorso sospeso. Come a ricordarci che la scelta di fronte alla vita e al termine della vita, spetta solo a ciascuno di noi. Ognuno è libero di dare la risposta che sa o che può. Quella che riesce ad elaborare. E se è indubbio che ne esista una migliore rispetto ad un’altra, è altrettanto indubbio che sono scelte che spettano solo a chi dovrà compierle. Margherita non...

Sua madre (ovvero due o tre cose che so di lui)

By on Mag 10, 2015 in Arte, Comunicazione

Una volta uscito nel sole di viale Tunisia, la sala deserta dello spettacolo delle 17 (“ma come, vai al cinema alle cinque di pomeriggio in un sabato di sole?”) resta la sensazione di un film incompleto, sospeso, in qualche modo interrotto. Con in più la rattristante sensazione di lentezza (eppure non c’è nessuna scena di troppo, niente da tagliare: è una lentezza fisiologica direi). Di “Mia madre” di Nanni Moretti avevamo già letto tutto (?) prima ancora che il film uscisse nelle sale. Commenti positivi senza se e senza ma. Non si può non andare a vedere un film di Nanni Moretti. Nonostante il film contenga l’ennesimo tributo (ma quando la finiranno con la menata del meta-linguaggio?) al mondo del cinema, del fare il cinema, della finzione del cinema, degli splendori e delle (molte) miserie del cinema. Nonostante nel film reciti – o meglio:...

Se Bach ti salva la vita

By on Ott 30, 2014 in Arte, Contemporaneità

L’altra sera sull’impagabile Rai 5 è andato in onda “Inventare il tempo”, un nuovo programma nel quale il protagonista è la musica. “Musica eseguita e musica narrata. Si ascolta e si racconta un quartetto d’archi, una sonata per pianoforte, un madrigale, come si racconta un romanzo. Uno spettacolo di musica e parole in cui il compositore e la sua opera vivono nella storia del loro tempo e la trascendono per arrivare fino a noi. Come accade ai capolavori”. In questa puntata si raccontavano le “Variazioni Goldberg” di J. S. Bach suonate e commentate da Ramin Bahrami. Ho avuto la fortuna e il privilegio di iniziare ad ascoltare Bach giovanissimo. Il primo disco, “I concerti Brandeburghesi” edito dalla benemerita “Fabbri editore”, lo acquistai a quattordici anni. Ho continuato ad ascoltare, anno dopo anno, interprete...

Il giovane favoloso

By on Ott 24, 2014 in Arte

L’altra sera ha vinto la vergogna per un’inerzia che sborda abbondantemente nell’accidia. Così mi sono dato una mossa e ho prenotato lo spettacolo delle 21 al cinema Plinius. Sala pressoché vuota, buon segno: saremo stati in una trentina alla proiezione de “Il giovane favoloso”. Progetto da far tremare le vene e i polsi, un film sulla vita del più grande poeta moderno italiano: siamo matti? Diciamo subito che il film regge a fatica il lungo arco delle due ore e mezza. E che regge per la mostruosa abilità dell’attore protagonista. Elio Germano riesce a regalarci un Leopardi vero e credibile dall’età dell’adolescenza sino alla morte, costringendoci al dolore dell’immedesimazione e dell’empatia, del riconoscimento e della ribellione, della disperazione senza via di salvezza per le sofferenze che la vita (sotto specie di due...