Bello come

By on Set 18, 2023 in Filosofia

Fateci caso, sino a qualche tempo fa il criterio “funziona /non funziona” godeva di un apprezzabile numero di seguaci. Oggi le argomentazioni degli italiani si basano sulle coppie “mi piace / non mi piace” e “bello vs. brutto”. Un film, un libro, un paio di scarpe sono “belli o brutti”. Ma anche un’architettura, un conduttore televisivo, un uomo (una donna) politico. Un tragitto il cui punto d’arrivo è il grado zero della complessità: la semplificazione è tale da non richiedere ulteriori sforzi argomentativi. E’ un dato di fatto: la categoria estetica domina la nostra epoca. Scrive Perniola nel suo “Estetica italiana contemporanea” (Bompiani, 2017, 12 euro) “Nella modernità, la dimensione estetica ha acquisito un rilievo di primissimo piano… focalizzando sulla bellezza, sull’arte, sullo spettacolo e sulla comunicazione interessi precedentemente orientati verso l’etica e la politica”....

Il protocollo segreto

By on Ago 6, 2023 in Filosofia

Se amate i gialli “Il protocollo segreto” è il libro che fa per voi: gli elementi che concorrono alla scrittura di un noir avvincente ci sono tutti. Purtroppo l’assassino è svelato già nel sottotitolo: “Il patto Molotov-Ribbentrop e la falsificazione della storia”. Quindi niente suspense. In compenso anche il giallista più smaliziato apprezzerà lo sforzo titanico dei migliori ingegni sovietici nel far apparire credibile la più spudorata delle realtà parallele. Come nella “La lettera rubata” di Poe, tutti sanno che il documento segreto che attesta l’innominabile patto esiste. Tutti ne hanno letto delle copie. E’ persino facilissimo ipotizzare dove l’originale possa essere stato nascosto. Ma qualcuno, per mezzo secolo filato, non solo insiste nel negare la sua esistenza, ma accusa apertamente le nazioni occidentali di aver prodotto un falso per denigrare l’Unione Sovietica e la Grande...

Che ho a che fare io con gli schiavi?

By on Lug 4, 2023 in Filosofia

Immagino che ciascuno di noi conservi nel cassetto più riposto dell’anima una qualche antipatia sovrana. Un inconfessabile fastidio che si prova per un personaggio del mondo della cultura, dell’arte o dello spettacolo. Sentimento di cui ci si vergogna come del parente sboccato e indecoroso. Che ci ha fatto X di tanto grave? Perché Y ci esaspera anche solo intravedendone le fattezze in un’immagine di circostanza? Perché la voce di Z ci irrita inevitabilmente? Certo, è stridula come l’abbaio protratto di un cane maltesino; ma è il caso cotanta reazione? Mistero. Ci sovviene, certo, qualche piccolo a-b-c di psicoanalisi. Intuiamo che la ragione dell’avversione alberghi in noi come la repugnanza che taluni nutrono per gli insetti e per le bestie così dette schifose. Timore delle proprie parti “sporche”, avvertono i bigini. Va a saperlo. La mia vergognosa antipatia che mai avrei il coraggio...

Il sostantivo che divenne aggettivo

By on Mag 28, 2023 in Filosofia

Poche cose al mondo sono più noiose di scienza della politica. E poiché i guai non vengono mai da soli, alla noia si somma l’irritazione per l’astrusa irrilevanza di enunciati, teorizzazioni, formule e ipotesi progettuali. Queste ultime, come sa bene Platone il primo e più grande politologo della storia, rischiose al punto da mettere a repentaglio la vita stessa del propugnatore. Un mestiere pericoloso In passato il politologo stava al Principe come oggi l’allenatore al patron della squadra di calcio. Sacrificabile (e spesso sacrificato) in nome di quella ragion di Stato che era il nome in cui di volta in volta il signore dava ai propri comodi interessi. Oggi i tempi sono cambiati e al politologo capita pure di spegnere 100 candeline, come accade in questi giorni a Sua Maestà Henry Kissinger, Signore della Realpolitik. Lontanissimi per sua e nostra fortuna i tempi del povero...