I casalinghi di Voghera

By on Mar 7, 2025 in Contemporaneità

Dobbiamo al buon vecchio Hegel la scoperta che ogni trasformazione quantitativa diviene qualitativa e viceversa. Se si abbassa la temperatura di qualche grado l’acqua ghiaccia, se s’innalza diviene vapore; basta poi un protone in più o in meno e al variare del numero atomico ecco mutare anche l’essenza della materia. Una legge che trova applicazione anche in letteratura. “Morte a Venezia” consta di un centinaio di pagine, la “Montagna incantata” supera le settecento. Entrambe appartengono alla categoria capolavori assoluti, quel genere di cose che rendono la vita degna di essere vissuta; ma mentre la mole della storia di seduzione e morte di Gustav von Aschenbach non spaventa nessuno, la “Montagna” (incantata o magica che sia) si rivela un’ascensione impossibile per una quantità di lettori. Purtroppo questa legge vale anche per anche le opere di saggistica e più in generale per la...

La trama del nostro modo di stare al mondo

By on Feb 28, 2025 in Filosofia

“L’errore non si propaga, non si amplia, non vive che a una condizione: trovare nella società in cui si diffonde un terreno di cultura favorevole… una falsa notizia nasce sempre da rappresentazioni collettive che preesistono alla sua nascita” (Marc Bloch). Questa citazione conclude il breve capitolo introduttivo di “Cambiare la storia. Falsi, apocrifi, complotti” (Adriano Prosperi, Einaudi). È forse l’affermazione più importante contenuta in questo lavoro; senza dubbio riguarda noi tutti. Il lavoro di Prosperi prende avvio da una domanda retorica: la storia è modificabile? Nonostante si sappia sin dai tempi di Aristotele che è un non senso (“nessuno può scegliere di aver saccheggiato Troia”) così come non è il caso di perdere tempo sull’eterno ritorno dell’eguale di nietzschiana memoria, stando alla Cancel culture parrebbe che sì: eliminare ciò che non ci garba, ripulire la storia...

Una menzogna lunga un secolo

By on Feb 22, 2025 in Contemporaneità

Appartengo a una generazione che teneva la Storia in gran conto. La Storia e in subordine la Geografia erano il combustibile che alimentava le nostre pressoché infinite discussioni. La politica teneva banco, ne eravamo quasi tutti innamorati nel modo insensato e infantile che segnò gli anni Settanta prima che da stupidissimi diventassero di piombo. Si perseguiva la Storia con una acribia degna di un rabbino chassidico nella convinzione che da essa nascesse la comprensione della realtà. Disprezzavamo le falsificazioni quanto e più dell’ignoranza, convinti che la seconda poteva essere colmata dallo studio, mentre la prima era il frutto della disinformazione pianificata. Così, neppure il più roccioso stalinista avrebbe negato che sì, l’Unione Sovietica aveva sottoscritto un patto con la Germania nazista per poi procedere alla serena spartizione della Polonia, all’invasione delle...

Caverne

By on Feb 16, 2025 in Letteratura

Immagino siano molti quelli che si rivolgono agli Antichi con affettuosa sufficienza. Un automatismo inevitabile, convinti come siamo che l’incivilimento sia un processo progressivo che l’umanità compie quasi senza avvedersene; e così considerare inferiore il passato diventa è un’ovvietà a cui non si fa più caso. Malgrado ciò qualcuno più avveduto, magari aiutato dall’età, è giunto a chiedersi se le genti che bruciavano gli Ugonotti e le streghe di Salem fossero così diverse da noi. (Detto sottovoce per la vergogna, l’università di Auschwitz insegna). Diciamo che tra i nostri superiority complex è forse il meno insensato. I segni tangibili del progresso – giusto per fare un esempio: la vita media e la qualità della vita, le libertà e i diritti delle persone – rendono impossibile rimpiangere secoli di paura, frustate e pellagra. C’è poi un dato di fatto indiscutibile: qualsiasi...