Immaginate se Joseph Conrad, nato a Berdyčiv città polacca oggi ucraina, vissuto in giro per il mondo e finalmente approdato in Gran Bretagna, avesse visto la finale olimpica dei cento metri disputata ieri, giusto un giorno e cento anni fa dopo la sua morte. Se non vi garbasse Conrad (ma perché non dovrebbe?) pensate a un altro grande (grandissimo) letterato inglese, quel tal Rudyard Kipling nato a Bombay nella così detta India Britannica da devoti sudditi della Regina Vittoria, che ha reso infinitamente meno infelice l’adolescenza di milioni di fanciulli nel mondo. Due istituzioni: nelle loro opere celebrano l’idea eminentemente tardo romantica di virtù sportiva, il saper competere mantenendo anche nello spasimo dell’agone quel particolare atteggiamento che nel mondo anglosassone viene chiamato “grace under pressure”: la capacità di mantenere la calma, la compostezza, il garbo e la...