Dove si parla dell’aggressione subita da Rusdhie, della fatwa promulgata da Khomeyni e di quanto sia vile il mondo Occidentale Quello Salman Rusdhie temeva è accaduto. Non l’aggressione conseguenza della fatwa, ma l’essere diventato come dice lui stesso “celebre non tanto per i miei libri, quanto per i guai che mi sono capitati”. Mi spiace, ma è esattamente questo il motivo per cui ho letto “Knife. Meditazioni dopo un tentato assassinio”. Dei suoi romanzi non mi sono mai interessato. Rusdhie è autore di narrativa ambientata prevalentemente nel continente indiano e viene apparentato alla corrente del realismo magico; dopo la sbornia sudamericana, dopo le vette raggiunte da Marquez, la parola mi fa venire un attacco di rosolia. Per quanto riguarda l’“ambientazione indiana” confesso che l’India di Kipling mi basta e avanza. (Fine della premessa). *** Perché dunque occuparsi di Salman...