E’ scoppiata la Sinnermania

By on Nov 19, 2023 in Contemporaneità

Saranno state le due e venti. Prevenire è sempre stato meglio che reprimere. Particolarmente se in casa impazza una terrier che adora sbragare le scoasse. Scchè prevengo e scendo in cortile. Mentre son lì a suddividere la carta dal cartone, la plastica dall’umido e il vetro da me stesso, sopraggiunge il Mirko; vice cuoco del ristorante sotto casa, maglietta bianca e grembiulone estate e inverno, stazzato come un canotto zodiac nonostante non abbia ancora trent’anni, mi guarda e se ne esce con un come mai non sei a guardare Sinner? Strano. Sino a ieri a Mirko interessavano solo le vittorie dell’Inter e le sconfitte del Napoli. Ma d’un tratto anche Vittoria ha iniziato a cuorare l’altoatesino. Vittoria è una signora très chic che, almeno sino ad oggi, si limitava ad omaggiare il teatro d’avanguardia e la stagione d’opera del Regio di Torino; a lei di sport e di tennis in particolare non...

Non l’hanno scordato

By on Nov 6, 2023 in Filosofia

In editoria nulla si crea e nulla si distrugge, purtroppo. Morta e sepolta Liala, a dare man forte all’immarcescibile Sveva Casati Modigliani ci pensano “le brillanti nuove voci del panorama rosa italiano” (così le definisce Mondadori Store) tra le quali spiccano Felicia Kingsley e Erin Doom, al secolo Matilde. Evitate di fare gli spiritosi (sento già i commenti): “Fabbricante di lacrime” di Erin Doom “è il libro più venduto in Italia nel 2022. Un caso editoriale da 450mila copie” dichiara il Libraio.it. Non si ricordano tirature di questa entità dai tempi dell’Umberto e della Susanna (“Il nome della rosa” e “Va’ dove ti porta il cuore”). Secondo alcuni spregiudicati critici del costume, il romanzo rosa (detto anche chick lit, letteratura per pollastrelle) sarebbe prodromico a letture più avvedute; onde per cui dopo aver sbocconcellato un congruo numero di Harmony, le nostre sarebbero...

Il gatto di Schrödinger non sta molto bene. La letteratura anche

By on Ott 18, 2023 in Letteratura

Ho incontrato Benjamin Labatut nel più affettuoso dei modi. Me l’hanno portato in dono amici di lunghissimo corso. “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” aveva entusiasmato il loro nipote, ragazzo di talentuosa intelligenza. Si legge in un paio d’ore e sin dalle prime pagine si comprende come Labatut sia un perfetto “autore Adelphi” di quelli che mandavano in sollucchero Roberto Calasso. In Labatut c’è il gusto di Calasso per l’irrazionalismo anti-modernista, la passione per il misterico, e gli immancabili riferimenti alla filosofia orientale. Un libretto di neppure duecento pagine dove il vero si mischia al verosimile, e il verosimile al completamente inventato. Come lo stesso autore dichiara nella postfazione. Il tema di “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” sono gli sviluppi della scienza novecentesca narrati attraverso le vicende dei suoi massimi interpreti. Ma quale...

Uomini verticali

By on Ott 11, 2023 in Contemporaneità

Appartengo ontologicamente al campo della sinistra. Purtroppo non ci posso fare niente: sin dall’asilo sto dalla parte del più debole. Appartenere al campo della sinistra ha assunto nel tempo una quantità di significati. Qualcuno si è perso. Qualche altro ha subito torsioni che l’hanno deformato al punto da renderlo irriconoscibile (“il politicamente corretto” ridotto a parodia totalitaria dalla cancel culture). Molti altri significati non hanno più nulla a che fare con l’idea originaria di “promozione dell’interesse generale”. I fondamentali sono quelli indicati da Norberto Bobbio: “I due valori della libertà e dell’eguaglianza si richiamano l’uno con l’altro nel pensiero politico e nella storia. Sono radicati entrambi nella considerazione dell’uomo come “persona”. Appartengono entrambi alla determinazione del concetto di persona umana, come essere che si distingue o pretende di...